Amore platonico, sì o no?

Lanciare una riflessione di questo tipo in un'epoca in cui il sesso sembra essere il fulcro della realizzazione personale può sembrare anacronistico e persino suscitare un po' di ilarità, ma corro il rischio lo stesso. Cosa ne pensate di quello che viene comunemente definito "amore platonico"? Avete mai provato qualcosa nella vostra vita che, in qualche modo, possa essere classificato come tale? Una decina di anni fa, ero completamente ossessionato da una ragazza poco più grande di me che frequentava la mia scuola. Non l'ho mai sessualizzata, ma ricordo che ogni volta che la vedevo passare per i corridoi o parlare con i suoi compagni nel cortile, il battito del mio cuore accelerava improvvisamente e sentivo un forte trambusto nello stomaco. Mi piaceva esteticamente, ma sentivo principalmente un bisogno di connessione, più che un vero e proprio desiderio fisico. Ad oggi, rimane una sorta di archetipo nella mia concezione dei sentimenti romantici. Preciso che tendo a idealizzare molto persone e situazioni in generale e ad amplificare la portata delle mie emozioni. In ogni caso, quelle sensazioni mi hanno fatto sentire vivo in un modo che si è replicato raramente, e oserei dire mai con la stessa intensità, da allora...